Abbiamo visto ” 5 è il numero perfetto” scritto e diretto da Igor Tuveri
con Toni Servillo, Valeria Golino, Carlo Buccirosso, Nello Mascia, Iaia Forte, Emanuele Valenti Genere. Direttore della Fotografia: Nicolai Brunel, Scenografia: Giampietro Huber, costumi: Nicoletta Taranta, montaggio: Esmeralda Calabria e Walter Fasano. Genere: Noir, drammatico, durata 100 minuti. Uscita cinema giovedi 29 agosto, distribuito da 01 Distribution.
Dopo tanto attendere, esce oggi in sala ( quasi in contemporanea alle Giornate degli Autori, al Festival di Venezia ) 5 è il numero perfetto, con un trailer – passato sin da giugno nelle sale – intrigante, un manifesto che può ricordare un film della Repubblica di Weimar o uno francese di genere degli Anni Cinquanta, con un titolo originale e un back ground testuale internazionale. Gli attori sono scelti bene – anche tutti i caratteristi – su tutti Tony Servillo, ma anche un sempre bravo e sempre un po’ sottovalutato Carlo Buccirosso e Valeria Golino in un ruolo un po’ troppo marginalizzato e sbiadito in un mondo di camorristi.
5 è il numero perfetto è tratto da un grafic novel scritto da Igort nel 2002 ( il cagliaritano sessantenne Igor Tuveri, alla sua prima opera cinematografica ma ben conosciuto nell’ambiente del fumetto ed anche in quello musicale ); 5 è un noir napoletano cominciato ad essere disegnato a Tokyo e ultimato dopo anni di elaborazione e riscrittura, ha ottenuto il premio come libro dell’anno alla Fiera di Francoforte, ed è stato ritenuto da subito come uno dei capolavori del fumetto internazionale avendo traduzioni in ben quindici lingue, ultimamente è tornato in libreria in una nuova edizione. Grazie a quest’opera, Igort è ritenuto a livello internazionale tra i maestri del genere.
La storia molto semplice è ambientata in una dolente Napoli inizi Anni Settanta, notturna e piovosa; Peppino Lo Cicero ( Toni Servillo ) è un killer della camorra ormai in pensione, immalinconito dalla morte dell’amata moglie e stravede per l’unico figlio Nino, affettuoso e rispettoso ragazzo, che continua il lavoro del padre. Peppino aspettando la morte si è dato all’hobby della pesca e vive di riflesso al benessere del figlio. Ma Nino in un’azione che deve compiere proprio quella sera di pioggia cade in un agguato e Peppino – senza nemmeno pensarci un attimo – decide di vendicarsi, va a riprendere in un deposito i due revolver conservati in una valigia. E torna in scena coinvolgendo un suo caro amico pensionato Totò ‘o Macellaio ( Carlo Buccirosso )– che apparentemente cura solo fiori – mentre ricompare dal nulla, dopo vent’anni, Rita ( Valeria Golino ) che ama da sempre Peppino ed è rimasta ad aspettarlo per tutto questo tempo. Tra ammazzamenti, scontri e svelamento finale la vita di Peppino cambia tanto da finire su una spiaggia caraibica…
Un film confezionato bene, con un buon cast, con dialoghi a volte originali che fanno anche sorridere, ma quello che è mancato a un film del genere per diventare un piccolo avvenimento è la carenza di un’idea forte di regia che lo rende a volte un film lento, a volte prevedibile, se spogliato di una reale grafic novel, e in cui tutto appare così iperteatrale che nel corso di svolgimento rischia di far steccare la narrazione. Un’altra nota un po’ stonata sono i personaggi da Buccirosso e Golino che sembrano procedere su un binario parallelo con Servillo senza mai realmente interagire e integrarsi con lui.