Il romanzo che voglio consigliare è Il Giorno del Ringraziamento di Truman Capote.
Prima di cominciare a raccontare il contenuto del libro, vorrei citare alcune frasi di Capote tratte dal suo lavoro Musica per camaleonti e riportate nella prefazione, frasi che mi hanno colpito particolarmente:
“Quando Dio ti concede un dono, ti consegna anche una frusta; e questa frusta è predisposta unicamente per l’autoflagellazione”. C’è tutto il segreto della scrittura – più in generale, della scrittura – dietro a questa battuta. E c’è tutto Capote, l’uomo che si divertiva a dichiarare: “Sono un alcolizzato. Sono un tossicomane. Sono un omosessuale. Sono un genio”.
“Il Giorno del Ringraziamento”, pubblicato nel 1968, è ambientato nell’America della Grande Depressione, periodo dell’infanzia dello scrittore.
La storia parla di un bambino Buddy – da molti considerato un alter ego dello scrittore – che si trova ad affrontare, per la prima volta nella sua vita, il Male. Il Male è rappresentato da un altro ragazzo, più grande di lui, il dodicenne Odd Henderson, che abita nel suo stesso paese e che si comporta a scuola e fuori con arroganza e prepotenza.
Odd Henderson è il classico bullo ripetente, che frequenta la stessa classe di Buddy e che ha preso in completa antipatia il protagonista. Buddy è la sua vittima preferita e subisce le angherie del ragazzo più grande senza capirne il perchè.
Buddy abita in una casa insieme a suo zio B. e insieme a una sua amica, la signorina Sook, una donna alla quale confida e racconta tutto quello che gli succede. La signorina Sook, è una donna ingenua, buona e pensa che ci sia del buon in tutte le persone e non crede a quello che le racconta Buddy su Odd. Per questo decide di invitare a pranzo Odd e la sua famiglia – non il padre perchè è in galera – per il Giorno del Ringraziamento. Buddy è sconvolto dall’invito e non è d’accordo. La sola idea di ritrovarsi nelle grinfie di Odd in uno spazio ristretto come le mura di una casa lo riempie di terrore. Ma la decisione ormai è presa.
Il Giorno del Ringraziamento arriva e arrivano anche gli ospiti tra cui Odd Henderson.
Buddy inizialmente lo evita, fa di tutto per non incrocialo, si rifugia in cucina dove trova Miss Sook che, con la scusa di far compagnia al cane e occuparsi degli ultimi preparativi, non si è ancora presentata agli ospiti; in realtà Miss Sook in queste occasioni, che pure ama, si sente un pesce fuor d’acqua. Ma poi insieme i due raggiungono gli ospiti e Miss Sook accompagna Buddy da Odd. Quest’ultimo però non gli dedica attenzione perchè conquistato e affascinato dal suono di pianoforte e dalla presenza di una ragazza.
E Buddy? Cosa fa? Lui si rifugia nella sua “piccola isola felice”, il ripostiglio del bagno, quel ripostiglio dove ha l’abitudine di rifugiarsi quando vuole pensare e star solo. Da lì, non visto, vede arrivare Odd che, credendosi solo, si mette in tasca un cammeo di Miss Sook trovato su una mensola. Buddy a questo punto non sa se uscire e gridare oppure aspettare il momento opportuno per smascherare l’indole cattiva del ragazzo. Sceglie di aspettare.
Quando tutti sono a tavola Buddy, dopo aver sentito tante complimenti rivolti da Miss Sook a Odd, esplode: “Non è un bravo ragazzo, è un ladro, ha rubato anche il tuo cammeo in bagno!”. Nel gelo che si crea lo zio B. rimprovera Buddy e Miss Sook, per smorzare i toni e dimostrare che le parole di Buddy sono false, va in bagno e al ritorno afferma che il cammeo è ancora lì. Ma a questo punto Odd tira fuori il cammeo, confessa di averlo rubato e se ne va. Anche Buddy fugge a rifugiarsi in una baracca lì vicino.
Si sente tradito e non riesce a capire perchè la sua amica abbia mentito. Rimane a lungo nella baracca, solo, fino a quando non viene trovato da Miss Sook che lo convince a uscire spiegandogli che Odd si comporta male perchè ha dei problemi ed è senza affetti. I due fanno pace e si giurano eterna amicizia.
Passano gli anni, Buddy è cresciuto, Miss Sook invecchiata e Odd ha trovato lavoro in campagna. Un giorno i tre si ritrovano in giardino dove una vasca piena di fiori coltivati da Miss Sook deve essere trasportata in casa. Odd è l’unico che riesce nell’impresa e dopo averla compiuta, si allontana silenziosamente, più silenzioso di quando si era avvicinato.
Termina così questo libro che si legge velocemente e che trasporta negli anni del’infanzia dell’autore. Scritto in tono colloquiale, ha un ritmo discorsivo, l’unico momento di concitazione è quello dell’accusa rivolta da Buddy a Odd a tavola.
Lo stile di Capote è diretto. Fatti, azioni dei protagonisti sono raccontati senza giri di parole e questo permette al lettore di seguire senza grosse difficoltà anche il testo originale.