Oggi è uscito su Repubblica un piccolo titolo: Usa, stroncato Toni Negri: Un libro malvagio.
Capperi ! Che giornalismo !
Un passo indietro, dopo il libro Impero (2003) e Moltitudine (2004) è uscito il terzo libro Commonwealth. Sappiamo tutti chi è il suo autore, Toni Negri, uno dei più importanti conoscitori del marxismo, un professore universitario e, a modo suo, un rivoluzionario.
Ha scritto questo libro assieme al professor Micheal Hardt e come per gli altri due il contenuto è: come facciamo a riattualizzare il marxismo e quali sono i soggetti sociali per una possibile rivoluzione. (chiedo scusa, a loro confronto io sono un parìa culturale e quindi sintetizzo come posso ).
Adesso negli Stati Uniti un recensore conservatore Brian Anderson, critico di un certo valore, ha stroncato il libro ed ha accusato l’Università di Harvard di averlo pubblicato.
Evidente che chi teorizza la rivoluzione non da salotto e mette al centro della sua ricerca ( in maniera quasi situazionista ) i mussulmani delle banlieues, i pirati somali e tutti i marginali del mondo possa dare fastidio ad un conservatore ( sappiamo come la pensano i teocom americani, mio Dio ).
Ma quello che disturba effettivamente è che un giornalista italiano ( Angelo Aquaro ) che immagino non abbia ancora letto il libro, scriva un articolo di riverbero, contro e avalli quello che si chiama censura e cioè che una Università non possa pubblicare un saggio e un filosofo non possa teorizzare sulla carta ” modelli rivoluzionari ” che a confronto di chi ha dichiarato le guerre in Oriente e ha lasciato fare alla finanza quello che ha fatto, è solo un esercizio intellettuale.
Dalla pagina culturale di Repubblica ( nonostante tutto ) ci si aspetterebbe un maggiore rispetto per il proprio lavoro, per il lavoro degli altri, per i lettori distratto o non e per la carta che si spreca.