Abbiamo visto “ Turner “ regia di Mike Lieght.
Chi era Joseph Mallord William Turner ? Oltre ad essere un pittore paesaggista, acquerellista e incisore, il cui stile probabilmente ha anticipato l’Impressionismo ? Un uomo dai modi gentili ma anche un piccolo mostro, un tipo asociale che faceva del grugnire un suo modo di espressione ma anche un uomo ironico capace di prendere in giro un giovane nobile e stupido. “ Quando mi vedo allo specchio, vedo un garguglia ( mostro ) ” dice alla vedova di cui è innamorato e sul letto di morte prima di esalare dice “ Il sole è Dio! Ah! Ah ! “. Un mostro in tempo di mostri che lo vede assaltare sessualmente la fedele governante Hannah Danby e non rivolgerle nemmeno una parola e per il resto ignorarla del tutto; essere indifferente nei confronti delle figlie lontane che non reputa nemmeno sue e quando viene a sapere della morte di una delle due fa le condoglianze alla loro madre come fossero delle estranee. Per il resto, viaggia a lungo per poter fare dei bozzetti e tornando a casa realizzare i suoi quadri: amati da alcuni ma detestati dalla famiglia reale. Al punto che nelle mostre collettive dei pittori dell’epoca i suoi lavori sono appesi nella parte meno nobile e autorevole.
Turner è un classico film biografico che non si distacca in nulla dai canoni del genere, tuttavia pone molta attenzione alla vita privata del pittore che tracima nella visione del mestiere dell’artista, ogni evento della vita privata getta più d’una luce riflessa sulla professione. Il film risulta noioso e affascinante allo stesso tempo, non vive di nessuna impennata narrativa e stilistica ma si lascia guardare in alcuni momenti con gran piacere. E’ comunque un film minore del regista, Lieght sembra nutrire nel personaggio sentimenti opposti. Riesce a costruire con finezza, scena dopo scena, la visione del mestiere artistico ma non sempre risolve con efficacia il confronto uomo-artista, l’istinto dell’arte con i limiti dell’uomo. In fondo nel film si racconta nulla di più di ciò che è stato già raccontato in altri film del genere ma è da segnalare una cura raffinatissima nei dettagli e nei luoghi ( splendida la fotografia, la colonna sonora, le scenografie e i costumi, tutti candidati all’Oscar ), oltre all’interpretazione di Timothy Spall che ha ottenuto il premio come migliore attore al Festival di Cannes oltre che all’European Film Award ).
La vita di Turner è raccontata nella seconda parte della sua esistenza, la trascorre viaggiando lungo le coste dell’Inghilterra per trovare l’ispirazione e il colore necessari per i suoi quadri. Torna poi a Londra nella sua casa con cui vive con il suo vecchio padre e la governante innamorata di lui. Tra un viaggio e una tela da disegnare vede ammalarsi e morire lentamente suo padre. Addolorato dalla sua morte inizia a vivere sempre più lontano dalla sua casa confortevole, viaggia sempre di più e conosce una vedova, Mrs Booth, con cui intreccia una relazione duratura anche se saltuaria, mentre cerca di evitare la madre delle sue due figlie che non ha mai riconosciuto e di cui prova solo fastidio. E’ interessato anche ad altre donne, anziane e non proprio belle con cui intreccia saltuari rapporti, a volte brutali e frettolosi, e a volte va anche al bordello in un intreccio tra sesso e arte. In fondo è un uomo dedito solo alla pittura per il resto è umorale, distaccato fino al cinismo, indifferente verso gli esseri umani, ma a volte è anche gentile e in parte sottomesso, una specie di uomo doppio sul genere Dottor Jekyll e mister Hyde. La sua vita trascorre tra lunghe passeggiate, momenti di solitudine e con l’unico vero desiderio di “ vedere la luce “ del mondo come fosse l’inizio del mondo, per fermarla su tela. Per sua fortuna vende quadri ed è abbastanza ricco, gode anche dei favori di una parte dell’aristocrazia più superficiale e ignorante ( interessante la discussione che hanno artisti e nobili sull’uva ). Ma Turner è interessato anche alle nuove scienze e soprattutto al dagherrotipo di cui teme possa prendere il posto della ritrattistica. Verso la fine però scopriamo in realtà cosa lui cerca dalla vita, vuole quel riconoscimento che gli è solo parzialmente riconosciuto in vita, infatti un ricchissimo signore gli offre una cifra sproporzionata per comprare tutti i suoi quadri ma lui rifiuta perché ha il desiderio che le sue opere un giorno possano essere esposte in un museo e viste gratuitamente da tutti.