Abbiamo visto “ Codice 999 “
Un film di John Hillcoat. Con Casey Affleck, Chiwetel Ejiofor, Anthony Mackie, Aaron Paul, Clifton Collins Jr.. Thriller, durata 125 min. – USA 2016. – M2 Pictures uscita giovedì 21 aprile 2016.
John Hillcoat è un regista cinquantenne australiano che proviene dai videoclip, si serve spesso come sceneggiatore di quell’artista poliedrico che si chiama Nick Cave ( musicista, compositore, romanziere e attore ) e, nei suoi cinque film realizzati per il cinema, fa sempre un ritratto estremamente inquietante se non spaventoso della società, in cui i protagonisti spesso sono fratelli ( in due film sono in tre ) o sono complici ma sempre con una radice criminale e psicopatica. Realizza storie profondamente inquietanti e incredibilmente potenti per assenza di giustizia e prive di speranza. E sembra quasi naturale che una storia come Codice 999, un film inserito in quella black list di pellicole sempre pronte ad essere realizzate ma mai fattibili sin dagli inizi di questo secolo, con innumerevoli cambi di attori protagonisti e di registi, venisse affidata a Hilcoat. Le difficoltà che le produzioni trovavano era sullo script, un noir cupissimo, feroce, senza eroi e senza alcuna possibilità di redenzione. Se a questo aggiungete che il capo dei cattivissimi è una donna ebrea ( una coraggiosa Kate Winslet ), che i cattivi sono dei poliziotti all’apice del cinismo e della corruzione mentre i buoni non hanno nulla di fascinoso e rigoroso. Ecco che l’operazione produttiva diventa rischiosa e poco appetibile anche per Hollywood.
John Hillcoat ( La proposta, The Road ) ha accettato la sfida e l’ha portata a termine realizzando una pellicola ostica, durissima e poco commestibile, che non concede molto allo spettatore. Il tentativo è stato di seguire la scia di altri film del genere, ma se tecnicamente Hilcoat è molto bravo registicamente, dall’altra non ha lo spessore drammaturgico dei grandi del genere come William Friedkin (Vivere e morire a Los Angeles, Il braccio violento della legge ) o Michael Mann ( Heat-la sfida, Nemico Pubblico ) e nemmeno dello Steven Soderbergh di Traffic. Questo genere è ormai consolidato e quindi se si sceglie di realizzare un film che noi definiamo in campo lungo, bisogna trovare altre chiavi di lettura, soprattutto politiche, altrimenti si riducono a un esercizio di stile fine a se stesso, oramai un po’ prevedibile. E d anche l’ottima scelta degli attori ( come Kate Winslet, Woody Harrelson, Casey Affleck, Chiwetel Ejiofor ) perde in parte di peso specifico.
Siamo nella città di Atlanta, Michael Atwood ( Chiwetel Ejiofor ) è un ex membro delle Forze Speciali e comanda una banda di agenti di polizia corrotti ed ex soldati che hanno combattuto in Iraq. Nel privato è innamorato di una donna bellissima e senza scrupoli che è la sorella di Irina Vlasov ( Kate Winslet ), la spietata boss della mafia russo-israeliana della città, ed ha con lei un figlio che può vedere poco, forse tenuto lontano da lui per ricattarlo meglio, sicuramente perché anche gli ebrei possono essere razzisti nei confronti di un nero. Anche per questo Michael organizza per i russi un’audace rapina in banca da cui devono prelevare una cassetta di sicurezza, la rapina riesce ma non prima di una frenetica sparatoria e una corsa in autostrada. Il sergente della polizia Jeffrey Allen ( Woody Harrelson ), a capo di una squadra speciale comprende subito che i ladri sono dei paramilitari, inizia ad indagare sul caso ma non può sapere che suo nipote Chris ( Casey Affleck ), un onesto poliziotto, è stato messo come partner di uno dei poliziotti della rapina e che intorno a lui ce ne sono degli altri. Ma a quanto pare quella rapina non è sufficiente per il cartello russo e Irina usa le maniere forti per obbligarli a fare un’altra rapina ancora più difficile. Per portare a termine il secondo colpo devono usare un sotterfugio, un codice 999, uccidere un poliziotto in modo che tutta la polizia si rechi sul posto e così facendo si distraggono tutte le forze dell’ordine e loro potranno fare il colpo dalla parte opposta della città.. E il poliziotto che dovrebbe essere ucciso è proprio Chris… Qualcosa naturalmente va storto, nonostante la rapina riesca. Quasi nessuno dei cattivi alla fine si salverà. Da segnalare una delle ultime inquadrature, un primo piano insanguinato del sergente Jeffrey Allen, il suo ghigno a metà tra soddisfazione e sofferenza mentre si accende l’ultima sigaretta.