Abbiamo visto “ Lo sanno tutti “ ( Everybody Knows ) diretto da Asghar Farhadi.
Scritto e diretto da Asghar Farhadi, con Penélope Cruz, Javier Barden, Ricardo Darín, Bárbara Lennie, Inma Cuesta. Fotografia José Luis Alcaine, Montaggio Hayedeh Safiyar. Genere Drammatico – Produzione Spagna, Francia, 2018, durata 130 minuti. Uscita 8 novembre 2018.
Può un film scritto bene, diretto con bravura da uno dei migliori registi in circolazione, con un cast di attori completo, e con una ottima fotografia e un buon montaggio risultare alla fine incompleto e in parte distonico ? Lo sanno tutti ne è la testimonianza precisa. Un vero peccato nonostante la ottima fattura, ma perché è successo ? Forse Farhadi, da quando si è allontanato dal suo Iran, pur conservando una narrazione a lui cara, ha perso qualcosa nel venire a girare in Europa, un tocco di quella realtà che si perde spostando il baricentro ( anche Il passato ambientato a Parigi perdeva un po’ dell’eccezionalità dimostrata in A proposito di Elly o Una separazione ); un destino non scritto che è capitato anche al maestro del cinema iraniano Abbas Kiarostami.
Questa volta Farhadi cambia genere pur conservando tutte le sue dinamiche narrative, dai sentimenti non espressi al pericolo incombente in ogni momento di pinteriana memoria, dalla tensione che si nasconde sotto la cenere dei buoni rapporti familiari e amicali, all’ipocrisia che può rendere tutti sospettosi di tutti. In questo caso Farhadi sceglie di raccontarci un giallo a tinte familiari fosche e lo sviluppa per oltre due ore senza mai stancare ma spesso girandoci intorno, indugiando e senza colpi di scena o discontinuità di registro.
Il film inizia con una preparazione di un matrimonio e il suo svolgimento in un piccolo paese spagnolo di campagna ( francamente troppo lunga, un po’ mielosa – quasi da ente del turismo – e in definitiva che fa da lunghissima introduzione al dramma fosco della seconda parte), per poi cambiare tono e drammaturgia e raccontarci un dramma familiare e una miseria umana di invidia da parte di una cugina e del suo amante scomparso che decidono di rompere l’apparente felicità.
Laura ( Penélope Cruz ), ritorna in Spagna dall’Argentina per partecipare con i suoi due figli ( Irene una figlia adolescente, un po’ scapestrata, e un simpatico bambino occhialuto ) al matrimonio della cugina; il marito Alejandro ( Ricardo Darín ), è un imprenditore rimasto per ragioni di lavoro a casa. Nel paesino d’origine, oltre ai parenti e agli amici, Laura ritrova Paco ( Javier Barden ), viticoltore con fidanzata professoressa che adora i bambini ma non ne ha di propri. Laura e Paco sono cresciuti assieme, sono stati fidanzati e innamorati, ma le loro strade si sono divise da almeno sedici anni quando lei è andata a vivere in Argentina. Il paesino è pieno di sole, la gente bonaria e tranquilla, quindi sorrisi a ripetizione, grandi abbracci, baci sulle guance e grande gioia nel rivedersi, nel parlare, giovani con giovani, nonno e nipote, figlie con il padre e l’adolescente Irene ( Carla Campra ), che da subito ne combina qualcuna delle sue: corre su un motorino senza casco per la campagna, sale su un campanile e suona le campane mentre si svolge il matrimonio, stuzzica un giovane amico del posto; a detta della madre si comporta come Paco quando era giovane. Tutta questa prima parte mostra un eccesso di leggerezza, da tempo delle vacanze. Ma mentre si sta mangiando la torta di nozze ormai a sera inoltrata, salta la luce, inizia un temporale e Laura va a controllare se i figli dormono ma non trova Irene. Sul letto degli articoli ritagliati di un precedente rapimento finito male e poco dopo un messaggio dei rapitori della ragazza. L’atmosfera festante si tramuta nel pianto di disperazione della madre, per sicurezza non chiamano la polizia per non fare l‘errore del caso precedente; iniziano a cercarla dappertutto, si mettono ad osservare con attenzione il video della festa. Sospetti tanti, ma nessuna certezza, forse è da trovare nella famiglia il basista del piano ? La ricerca della verità inizia prima sospettando degli estranei, poi dei lavoratori di Paco nelle vigne, poi, su consiglio di un ex poliziotto in pensione, di coloro che invece sono vicini alla famiglia. Ancora prima di giungere in paese c’è qualcuno che sospetta lo stesso padre della ragazza, Alejandro, di essere il possibile rapitore. L’uomo si precipita dall’Argentina e si
scopre ben presto che non è il manager danaroso che tutti credono ma è disoccupato ed ha un passato da alcolista. La famiglia che fino ad ora è apparsa unita, affettuosa e armoniosa mostra tutto lo squallore tenuto nascosto; le ipocrisie, gli odi covati e le rivalse emergono in modo semplice e chiaro . Ma bisogna adesso trovare i trecentomila euro del riscatto che nessuno ha, tranne Paco che è proprietario di alcune vigne. Tutti parlano, si disperano, cercano di fare qualcosa ma in realtà si vive ora per ora senza un programma; in fondo Tutti lo sanno o lo sospettano che Laura e Paco…