Ho letto ” A ciascuno il suo ”
La prosa garbata e seducente di Sciascia che riesce ad essere allo stesso tempo caustica e coraggiosamente accusatoria, è qualcosa di quantomai attuale anche a distanza dei quarant’anni circa che ci separano dalla prima edizione di questo romanzo. Nel mirino dello Sciascia scrittore, gli stessi mali oggetto di denuncia da parte dello Sciascia deputato del parlamento italiano. Nelle generiche critiche “revisioniste” che lo scritore ha subito, la stessa ottusità e limitatezza di vedute che rendono praticamente sconosciuti gli interventi pubblici nei quali Leonardo Sciascia esprimeva una forte accusa nei confronti del degrado morale, politico, culturale dell’italia intera e della sua Sicilia che mai e poi mai lo scrittore ha inteso rappresentare come realtà a parte rispetto al resto della nazione, ma che ha semplicemente saputo tratteggiare in maniera più completa a causa del grande amore che lo legava ad essa, amata terra nativa. Personaggi indimenticabili, talmente reali che sembrano uscir fuori dalle pagine del libro e che allo stesso tempo assumono una dimensione di metafora e di accusa, consentendo a Sciascia di esprimere la sua anticlericalità, la sua ferma e tutt’altro che ambigua (come quei critici di cui sopra vorrebbero) condanna della mafia indissolubilmente legata alla critica del modo tutto italiano di fare politica. Ma non mancano riflessioni lucide e illuminanti sulla natura umana più in generale, sull’avidità, il qualunquismo, l’ipocrisia generalizzati visti come mali imperanti nell’uomo e nella società e denunciati da Sciascia con un’eleganza e una sagacia talmente al di sopra delle parti da far comprendere come l’autore possa non essere stato capito fino in fondo da parte di molti. Davvero una lettura affascinante, seducente, tristemente attuale e ricca di spunti di riflessione.