Sono almeno otto mesi in cui – ogni giorno e più volte al giorno – compare sui giornali, in tutti i telegiornali e in molti programmi politici, sulle riviste di gossip, nelle news su internet, la sua immagine. Ci dice sempre qualcosa, qualsiasi cosa, su tutto, e non importa se viene smentito dopo un attimo; cinguetta in 140 caratteri, brevi slogan semplici, apparentemente efficaci come la pubblicità dei biscotti o della pasta; l’unica cosa in vero che non fa è raccontare barzellette, ma l’espressione del viso è comunque sorridente, sorniosa e rassicurante come di chi ci racconta qualcosa che ci conferma e ci porta il buon umore. Forse perché si esprime con parole semplici, diverse dal passato ma che tuttavia hanno lo stesso significante… “ A odio e disprezzo rispondiamo col sorriso e col perdono. Vi voglio bene Amici ”… “ Si sciacqui la bocca prima di insultare “ oppure “ E se un datore di lavoro deve evadere le tasse per sopravvivere non è un evasore ma è un eroe.“… Ma quando la sua bonomia non mostra l’altra guancia può anche dire “ Politicamente parlando Ciampi è stato uno dei traditori dell’Italia e degli italiani “, e sul tema a cui è particolarmente affezionato, l’immigrazione, pochi mesi fa “ Bisogna scaricarli sulle spiagge, con una bella pacca sulla spalla, un sacchetto di noccioline e un gelato “… ” Quando saremo al governo polizia e carabinieri avranno mano libera per ripulire le città. La nostra sarà una pulizia etnica controllata e finanziata, la stessa che stanno subendo gli italiani, oppressi dai clandestini”, oppure sui rom italiani “raderei al suolo i campi rom “
E’ diventato nel tempo un amichevole tuttologo da bar e parla di guerra, di pace, di immigrazione, di cultura, di sicurezza, di cinema; e più parla più sembra diventare credibile, concreto, determinato e in fondo esperto di vita, come crede di essere a volte l’italiano medio; nonostante ciò che dica sono solo degli slogan, anche plausibili, forse a volta terribili, di distrazione di massa.
Tutti i giornali, anche coloro che ne parlano male, partecipano a quella che un tempo veniva chiamata ‘ la politica del consenso ‘. Sembra di vivere in un grand guignol senza sangue ( fatta eccezione per qualcuno che è affogato nel Mediterraneo, appunto senza sangue ).
Ora premesso che questo signore non è la causa ma l’effetto di una tracimazione politica collettiva di questo inizio di secolo – e il suo crescere nasce anche dall’inanità di chi lo combatte -, bisognerebbe capire il suo successo mediatico e politico di questo ultimo anno.
Viene naturale, guardandolo, – un viso pacioso e poco conflittuale, un’espressione degli occhi amichevole, una pancetta da impiegato senza importanza; un vestire casual da grandi magazzini, con delle felpe poco probabili per un ruolo reale e conflittuale – pensare all’uomo medio, a quella medietà senza infamia e con poco lode che permette un livellamento prossimo allo zero intellettuale, ma pronto per asserire qualsiasi cosa con convinzione e per convincere chi lo è già.
Da dove proviene quest’uomo che fra poco potrebbe essere messo alla pari della provvidenza ? Da quella medietà che si citava ? A 12 anni, partecipa a Doppio slalom condotto da Corrado Tedeschi su Canale 5 e nel 1993, a 20 anni, a Il pranzo è servito condotto da Davide Mengacci, in onda su Rete 4. Si diploma al liceo Manzoni di Milano con 48 su 60 e in quegli anni frequenta assiduamente il centro sociale Leoncavallo , e sarà fondatore della corrente politica – in seno al Parlamento padano – dei Comunisti Padani.. Dall’età di 17 anni si iscrive alla Lega Lombarda e a soli vent’anni viene eletto come consigliere comunale a Milano. Nel frattempo è iscritto a Scienze Politiche per poi cambiare nel breve nel corso di laurea in Storia, senza tuttavia superare esami, scherzerà successivamente, dicendo « Arriverà prima la Padania libera della mia laurea ». Insomma uno di noi, uno dei tanti, un caso non di capo ‘ superman ‘ ma un everyman come molti. E’ così, nella norma, che si sposa con una ragazza pugliese e ha un figlio, poi convive con Giulia ed ha un altro figlio, poi nel 2015 si fidanza con Elisa Isoardi, che da donna molto bella si trasforma in una semplice donna piacevole che non gli fa ombra: un italiano come tanti, che crede nella famiglia e nell’amore.
Anche in politica, tutto procede con linearità, coordinatore degli studenti leghisti milanesi, segretario cittadino, segretario provinciale, cronista del quotidiano La Padania e poi di Radio Padania Libera, deputato europeo e risulterà tra i maggiori assenti nel parlamento di Bruxelles ( sceglie come assistente parlamentare Franco Bossi, fratello di Umberto, e condannato per maltrattamenti in famiglia ), diventa poi vicesegretario nazionale della Lega Lombarda, deputato, e il 2 giugno 2012 – in piena crisi giudiziaria del partito – è eletto nuovo segretario della Lega Lombarda battendo, Cesarino Monti. Il suo carisma si nota in questi anni anche attraverso battute scherzose, forse di buona gradazione alcolica, canta “ Senti che puzza scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani ”, poi giustamente ritornato sobrio puntualizza politicamente: “ Sono troppo distanti dalla nostra impostazione culturale, dallo stile di vita e dalla mentalità del Nord. Non abbiamo nessuna cosa in comune. Siamo lontani anni luce”. Di conseguenza ( qualcuno lo ha messo in pratica con altri insegnanti nel 1938 ) nel 2014 afferma “ Bloccare l’esodo degli insegnanti precari meridionali al Nord ”. E nel dicembre: “ Chi scappa non merita di stare qui, lo considero un fannullone. E non è un caso che siano AFRICANI o MERIDIONALI ad andarsene, gente senza cultura del lavoro ”. Successivamente chiede con naturalezza qualcosa di semplice: “ Carrozze metro solo per milanesi ”. Certo queste esigenze leghiste dette dal simpatico e medio signore sono quisquiglie e pinzillacchere a confronto di affermazioni politiche, etniche e culturali dei suoi colleghi di partito. Ma il suo capolavoro lo compie negli ultimi anni, quando si innamora di Putin e di Orban ed abilmente elimina Nord dal nome del suo partito indipendentista e dichiara: « A livello internazionale la priorità è sgretolare questo euro e rifondare questa Europa. Sì, quindi, alle alleanze anche con gli unici che non sono europirla: i francesi della Le Pen, gli olandesi di Wilders, gli austriaci di Mölzer, i finlandesi… insomma, con quelli dell’Europa delle patrie. ».
Oggi è apparentemente amato se non idolatrato da milioni di persone, deve il suo successo al fatto che in ogni atto e ogni parola che dice traspare un pensiero basico, una medietà assoluta, unita a una apparente spontaneità, spiegabile col fatto che in lui non si avverte nessuna costruzione a tavolino di una finzione scenica e politica. E poi anche se afferma cose che tecnicamente sono fasciste o razziste, da un lato il suo sorriso giuggiolone, il suo presentarsi da amico della porta accanto, da amministratore di condominio, non fanno sembrare drammatico ciò che dice, dall’altro poi c’è nel mondo una scomparsa collettiva della sinistra: restano due destre che si combattono tra di loro, l’altra, quella di Macron, di Renzi e dei resti del PD, dei socialdemocratici tedeschi appaiono responsabili di tutti i mali, boriosi, finti, troppo legati all’economia finanziaria, alle lobby e promotori della profonda crisi dell’Occidente. In fondo anche se tecnicamente è un fascista ( sulla base di principi e programmi ispirati a una visione demagogica, un razzista, uno che esalta genericamente la gente e il lato più oscuro, che ha come amici i fascisti europei dichiarati ) dall’altra ha una cultura così minima e generica che non arriva ad avere nemmeno le basi culturali del fascismo, chissà se conosce almeno come nome Gentile, Rocco, Luigi Federzoni, Italo Balbo.
Quest’uomo oggi viene seguito e stimato perché convince il pubblico con la sua semplicità e per il valore mediocre che rappresenta; libera dai complessi chi vuol dire castronerie, libera dall’inferiorità chi è un intollerante e xenofobo, chi detesta gli immigrati perché non ha lavoro e soldi, e dice cose ammantate di vero in tempi come questi. E il pubblico consumatore e votante gli è grato e lo ripaga con spinte sempre più a destra. Tutti quelli che lo amano si sentono alla pari con lui, nessuno deve sforzarsi di raggiungerlo in moralità o in concetti politici perché chiunque si trova già al suo livello. In lui non appare la tensione tra essere e dover essere, quando parla sembra che dica ciò che pensa e non ha né la vanità di un Mussolini né la simpatia di un Berlusconi.. La maggioranza degli italiani, soprattutto nei ceti medio-bassi, ma anche in quello proletario, trova un modus vivendi con la nuova situazione, vedendo forse in lui un baluardo contro il pericolo di una decadenza e il disordine economico e soprattutto contro l’invasione del Terzo mondo con relativa islamizzazione.
In fondo sembra di ritornare al tempo dei latini, della “ aurea mediocritas ” in cui c’era una connotazione positiva, significava; stare in una posizione intermedia tra l’ottimo e il pessimo, tra il massimo e il minimo, e si esaltava il rifiuto di ogni eccesso, invitando a rispettare il “ giusto mezzo ”, e in questa parvenza di realtà il moderno scompare. Ed oggi la politica, la cultura, la scuola, la ricerca, la morale collettiva non è né pessima né ottima.