Abbiamo visto “ I magnifici 7 “ regia di Antoine Fuqua.
Con Denzel Washington, Chris Pratt, Ethan Hawke, Vincent D’Onofrio, Lee Byung-Hun. Azione/western, durata 132 min. – USA 2016. – Warner Bros Italia uscita giovedì 22 settembre 2016.
Giudizi più contrastanti non poteva ricevere questo I magnifici 7, da inguardabile ad ottimo remake, dal confronto con Tarantino a quello con John Sturges. Il vero problema di questo film guardabile è che non propone niente di nuovo nel panorama del western- action, tutto è già visto, tutto prevedibile e non c’è nemmeno l’idea di omaggiare un genere cinematografico che tanto ha dato. Se poi si confrontano gli attori, pur bravi, ma con poco carisma, con gli attori del precedente film come Steve McQueen, Charles Bronson, James Coburn o Eli Wallach, allora questo film diventa piccolo piccolo, anche perché non c’è nemmeno il tentativo di psicologizzare i caratteri e far interagire con gli altri i sette protagonisti. Quasi come se guardassero solo la punta del proprio naso e la pistola, come e tutto fosse stato già detto e analizzato. Unico distinguo dal precedente e dal genere è che il capobranco è un nero ( Denzel Washington ), ha una morale e porta con sé le conseguenze della violenza forse anche razzista; come il personaggio femminile che prende spazio e non resta solo una bella donna di contorno, forse pretestuoso è l’inserimento di un indiano apache disonorato dalla sua tribù e un orientale che sembra troppo civilizzato e consapevole per trovarsi nel selvaggio west. Il cattivo, poi, è così cattivo ma anche così sfocato nella narrazione che fa solo il malvagio e sembra rifarsi fragilmente ai personaggi dissociati emotivamente dei film di Tarantino o di Besson. Tuttavia se ci rechiamo alla visione senza grandi aspettative o pensando al confronto con il film di Sturges – tantomeno con il primo, originale, di Kurosawa – ci godiamo un film girato bene, senza pause e senza indugiare su morti e sulle sofferenze. Certo, tuttavia, noi continuiamo a preferire la lunga scena finale ( che indugia sugli ammazzamenti ) di Peckinpah de Il Mucchio Selvaggio piuttosto della prolungata ma veloce scena finale di questo film, ma sappiamo bene che il Cinema di Hollywood, e non solo di oggi, è spesso ossessionato dal politicamente corretto.
La storia la conosciamo un po’ tutti, siamo in California nel 1890, nel villaggio di Rose Creek dove si trova in una valle un bacino minerario che interessa a un uomo assetato solo di soldi e potere, Bartholomew Bogue ( John Peter Sarsgaard ). Con il suo piccolo esercito di assassini, perseguita e vuole cacciare gli abitanti della cittadina per poterne sfruttare al meglio la miniera d’oro. Bogue arriva a uccidere pubblicamente dei contadini che protestano, incendia la chiesa e da’ un ultimatum agli abitanti che dovranno andare via dal paese entro tre settimane. Una giovane vedova, Emma Cullen ( una bella e brava Haley Bennett ), accompagnata da un altro contadino si avventura alla ricerca di qualche pistolero da assoldare per difendere Rose Creek e i suoi abitanti, viene in contatto ben presto con Sam Chisolm, un difensore della legge e un cacciatore di criminali, lei riesce a convincerlo a difendere i cittadini di Rose Creek anche grazie ad un cospicuo bottino raccolto tra tutti gli abitanti e lui accetta e in pochi giorni recluta sei mercenari: il veterano ed eroe di guerra Goodnight Robicheaux ( un bravo e identificabile come personaggio, Ethan Hawke ), il suo assistente cinese Billy Rocks, il messicano Vasquez, l’indiano comanche Red Harvest, l’ex cacciatore di indiani Jack Horne ( un irriconoscibile Vincent D’Onofrio che si potrebbe confondere con l’attore Brian Dennehy ) e il giocatore d’azzardo Josh Faraday. Chisolm ha quasi subito accettato l’incarico rischioso perché ha un conto aperto con Bogue e aspira a vendicarsi, ma gli altri accettano tanto per accettare. Giunti a Rose Creek, i sette mercenari fanno fuori una trentina di uomini di Bogue e addestrano nella settimana che hanno prima dell’arrivo del cattivo con il suo piccolo esercito, gli abitanti all’uso dei fucili, a piccole tecniche di guerriglia, e trasformano il villaggio in una piccola fortezza fatta di trappole, trincee e barriere di carri pronti a prendere fuoco. Dopo una settimana, come previsto, giunge il tempo della battaglia…
Un film che si fa vedere, con una buona regia, con belle scene di azione e un cast d’attori all’altezza. Un po’ meno interessante la sceneggiatura e la colonna sonora che risulta un po’ enfatica e lontana per efficacia da quella originale.