Abbiamo visto “ Il cattivo tenente – ultima chiamata New Orleans “ di Werner Herzog. ( Rec. Film )
Avevamo perso di vista Herzog da qualche anno, forse dieci. Era un po’ come uno zio matto e geniale che incontravamo sempre con piacere e rimanevamo affascinati dalle sue idee e da come le raccontava. Lo ricordavamo fobico degli aerei e delle sue camminate dalla Germania a Parigi; dal morso che si portava sul corpo di un topo incontrato in Brasile; eravamo innamorati dei racconti di personaggi come Aguirre, Mandir Woyzeck, Stroszek. Lo ritroviamo una domenica di settembre vestito da modesto americano, senza idee originali e senza sapere cosa dire. Presentarci un cattivo tenente cocainomane e inespressiv.
“ Il cattivo tenente “ è il remake dell’omonimo film, tra i più riusciti, di Abel Ferrara che aveva visto il ritorno al successo di Harvey Keitel. Fare un remake è qualcosa di pericoloso sia per il regista che per lo spettatore e la fenomenale intepretazione di Keitel doveva sconsigliare Herzog di avvicinarsi a questo lavoro. Ha scelto come attore l’oscar “minore” Nicolas Cage famoso per le sue due espressioni facciali che solo a volte convincono. Cage in questo film ha una sola faccia da cocainomane sofferente che solo quando, verso la fine, delira riesce a ridere e ad essere meno sofferente. “sotto botta di coca” col pistolone entra in casa e dice “coraggio fatti arrestare”
La storia ?…
Terence McDonagh, detective della Squadra omicidi subisce un grave infortunio alla schiena. Viene promosso Tenente, gli prescrivono degli antidolorifici e lo riammettono in servizio. Un anno dopo, Terence ha una dipendenza dal Vicodin e dalla cocaina, sostenuta dalla presunzione di saper svolgere il proprio dovere, di essere un poliziotto migliore di quanto non sia mai stato. Quando viene trovata una famiglia di immigrati africani massacrata, riesce a convincere i superiori che è lui la persona giusta per condurre le indagini.