Da tempo il Centro Studi Libertari e Archivio Giuseppe Pinelli di Milano aveva l’intenzione di dare una forma più strutturata e fruibile alla documentazione riguardante la persona cui l’archivio stesso è intitolato. Tuttavia, non ci sembrava sufficiente proporre una semplice aggregazione ordinata di documenti: questi, da soli, non sono in grado né di recare la testimonianza di una vita, né di riallacciare con la storia quel dialogo attivo e partecipativo indispensabile a mantenere vivo nel presente il senso politico e umano degli eventi passati. Abbiamo intenzione di porre rimedio a ciò con l’avvio del progetto documentario denominato “Una storia soltanto nostra, una storia di tutti”.
Questo titolo, che fa eco a quello del libro di Licia Pinelli “Una storia quasi soltanto mia”, ci sembra infatti significativo per riassumere l’idea da cui muoviamo. In primo luogo, la rivendicazione dell’identità di Pino, non solo come militante anarchico, ma anche come uomo; non come vittima, ma come parte agente di questo mondo. In secondo luogo, per tratteggiare la dimensione allargata di partecipazione che vogliamo dare a questo nostro sforzo; la storia di Pino, direttamente o meno, ne ha toccate tante altre e il senso di quanto accaduto dovrebbe essere patrimonio dell’intera società.
Per raggiungere questi obiettivi stiamo affiancando, ad un’attività di raccolta documentaria più classica, una ricognizione che interroghi l’impatto della vicenda e delle mobilitazioni che ne sono scaturite in ambito sociale, politico, artistico, unitamente ad una campagna di interviste video nel segno di una “storia popolare” che permetta di colmare quelle lacune che sfuggono alle maglie di documenti e resoconti. Ne è un esempio la forte presenza lasciata nell’ambiente di lavoro in ferrovia, mantenuta ben viva dai colleghi e trasmessa ai più giovani, come testimoniato da Pippo Gurrieri, che proprio in quell’ambiente si trovò alcuni anni più tardi.
Tutto il materiale che verrà in questo modo raccolto andrà a comporre un database digitale online liberamente accessibile e consultabile. Nelle intenzioni questo database dovrà servire anche a raccogliere informazioni su altri lavori esistenti riguardanti l’ambito del progetto (come l’opera di completa digitalizzazione degli atti processuali, effettuata alcuni anni or sono), in modo da metterli più facilmente in relazione.

Milano, 1989 – Manifestazione davanti alla Questura.
Sfila anche una sagoma gigante di Pinelli,
realizzata da Enrico Baj

Al momento attuale, il progetto può contare sul fondo dedicato a Piazza Fontana e Giuseppe Pinelli conservato presso il Centro Studi e in parte digitalizzato, articolato in diverse sezioni, tra cui da segnalare una libraria che raccoglie circa 150 volumi in gran parte donati da Claudio Crotti, una consistente raccolta di ritagli stampa comprendente circa 30 faldoni, i materiali preparatori e di ricerca utilizzati da Luciano Lanza per la stesura del libro “Bombe e segreti” e affidati a noi, nonché un archivio fotografico digitale contenente circa 2000 immagini provviste di didascalia tra fotografie e manifesti d’epoca, frutto del lavoro di Roberto Gimmi e messo a disposizione del Centro Studi.
È in corso anche un’importante collaborazione con Licia Pinelli finalizzata alla digitalizzazione del suo archivio personale, costituito da fotografie, carteggi e ritagli stampa.
Il Centro Studi Libertari è sempre stato una realtà finanziata dal basso, filosofia che abbiamo intenzione di mantenere anche in questo caso sostenendo il progetto mediante una campagna di crowdfunding online.
Per seguire gli sviluppi e per tutte le informazioni vi invitiamo a seguirci sul nostro sito www.centrostudilibertari.it o a scriverci all’indirizzo email centrostudi@centrostudilibertari.it.
Non solo, ma più fortemente vi invitiamo a dare il vostro contributo: sia nel caso di documentazione che ritenete interessante segnalare, sia per lasciare la vostra testimonianza, non esitate a contattarci.

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