Passaggio in India
Non è facile scrivere un libro sull’India tenendo insieme tutte le sue anime e calandole in tutte le sue latitudini. Ma Viaggio nell’India del nord di Cinzia Pieruccini e Mimma Congedo è un lavoro di prim’ordine. Si parte da Delhi e i canti di guerra del Mahabharata. E poi si scende: le uniche iscrizioni rimaste e mai decifrate in lingua dravidica della Valle dell’Indo. I Veda e l’Inno della creazione del mondo, testo di sacrifici e manifesto della suddivisione castale indiana antico come l’uomo. L’immensa guerra finale della Bhagavadgita, il poema che tante volte consolò Gandhi che vi trovava un conforto che non trovava nemmeno nel Sermone della Montagna. Si continua per Ayodhya, città degli altri re, quelli raccontati nell’altro poema, il Ramayana. Si arriva a Benares, il guado di Shiva, ponte tra i due mondi, quello naturale e quello spirituale, il luogo dove il Gange scese dal cielo per farsi fiume obbedendo a Vishnu.
E lì accanto, Sarnath e il Parco delle gazzelle dove Gautama Shakyamuni annunciò al mondo le quattro nobili verità che ne nascondevano una sola: che è l’atto, non l’individuo l’origine del karma e dal samsara, il ciclo eterno delle rinascite. E dove regnò Ashoka, il sovrano buddista i cui editti ancora sono scolpiti nella pietra. E poi da Vidisha a Udayagiri sulle tracce della Dea, fino al cuore dell’induismo dei templi di Khajuraho, al Monte Abu, terra del jainismo e del Mahavira fino al Rajastahn dei guerrieri e delle loro donne ancora più dure. Impossibile stare dietro all’India.
Viaggio nell’india del nord di Cinzia Pieruccini e Mimma Congedo, Einaudi 302 pagine