Languidi e chic, adorati dalla critica di mezzo mondo, poco social e ’na cifra vintage – I due vampiri sono Adam e Eve, interpretati da Tom Hiddleston bravissimo e dalla divina Tilda Swinton – Un film che a Cannes aveva colpito tutti per intelligenza e invenzione visiva, pieno di grande musica e stravaganze musicali…
Meglio tardi che mai. Arrivano finalmente i vampiri supersnob e intellettuali di Jim Jarmusch! Languidi e chic, adorati dalla critica di mezzo mondo, poco social e ‘na cifra vintage. Sembrano un po’ reduci degli anni 70, pazzi per il rock e le vecchie chitarre. E cercano le sacche di sangue dai medici compiacenti come fosse metadone. E poi ci sono troppi zombi in giro. Anche se loro per zombi intendono gli esseri umani, loffi e senza idee, facili prede per i loro canini.
Con incredibili set a Detroit, fra le fabbriche abbandonate del vecchio secolo, e a Tangeri, dove puoi incontrare perfino Christopher Marlowe versione vampiro, aveva colpito tutti per intelligenza e invenzione visiva lo scorso Cannes questo romantico “Solo gli amanti sopravvivono” (“Only Lovers Left Alive”), scritto e diretto da Jim Jarmusch, ma concepito assieme a Sara Driver, compagna di una vita (indovinate a chi assomigliano i vampiri?), coproduzione anglo-tedesca firmata Jeremy Thomas e Reinhard Brunding.
Only Lovers Left Alive Jim Jarmusch
Adam e Eve, interpretati da Tom Hiddleston bravissimo (meglio qui che in “The Avengers”) e dalla divina Tilda Swinton, che illumina lo schermo muovendo appena gli occhi e facendo brillare il suo elegante pallore, sono due vampiri innamorati da veramente tanto tanto tempo, ma sono anche i sopravvissuti di una generazione che pensava di far la rivoluzione con il rock, la letteratura, il cinema. Una generazione che non ha vinto, e vive nella notte circondata da ciò che rimane della civiltà di un tempo, come le macchine distrutte di “Holy Motors” di Léos Carax.
La triste caduta del 900. Adam, che fa musica underground, adora i vinili e va a caccia di vecchie chitarre, anche se è un po’ stanco della sua vita da recluso e del mondo che annusa all’esterno. E che non gli piace. Pieno come è di zombi rozzi e ignoranti che detengono il potere e hanno ridotto al nulla l’intelligenza dei secoli precedenti. Il suo unico amore, Eve, vive a Tangeri e frequenta in un baretto Christopher Marlowe, uno strepitoso John Hurt, lo va a trovare (“viaggio solo di notte, prima classe, uno scalo”). Non succhiano più il sangue dagli umani, gli zombi, appunto, col vecchio metodo dei canini.
Preferiscono bersi un drink di sangue comprato nei bicchierini da rosolio o nelle fiasche da whiskey. Adam porta di notte Eve a vedere cosa rimane di Detroit e del suo antico splendore. Le fabbriche chiuse, il cinema più’ grande del mondo usato come parcheggio. C’è anche una fermata di fronte alla casa di Jack White (“Il piccolo Jack”). Altro che grande bellezza, qui è scomparsa la civiltà e la cultura di chi ha vissuto il secolo scorso, per non dire i secoli precedenti. L’arrivo di Ava, la fantastica Mia Wasikowska, porterà al disastro.
Vampiro di Los Angeles (“la capitale degli zombi dice Adam) è insaziabile di sangue e si succhia pure Ian, amico zombi e pusher di chitarre d’epoche di Adam. Così i due vecchi vampiri, sciolto ogni legame con Detroit, partiranno per Tangeri. Miglior film di Jarmusch dai tempi di “Dead Man”, anche meno esangue del solito, ha avuto da subito uno stato di culto che ha riposizionato il regista tra i grandi, come meritava. Tilda Swinton per le strade di Tangeri e nuda nel letto assieme al suo amore, è meravigliosa.
Tutto il film è pieno di grande musica e stravaganze musicali, spaziando dal folk ai Black Rebel Motorcycle Club (“Red Eyes and Tears”), con un folle omaggio ai vecchi Hot Blood (“Soul Dracula”, che i vampiri vedono in tv), dagli Y.A.S. ai Kasbah Rockers. Ma ci sono anche esibizioni di gruppi di Detroit e di una bella cantante a Tangeri. Come se la musica e l’amore fossero le uniche nostre consolazioni. Fiasche di sangue a parte. In uscita il 15 maggio