Abbiamo visto “ Trafficanti “ ( War Dogs ) regia di Todd Philipps.
Con Jonah Hill, Miles Teller, Ana de Armas, Kevin Pollak, Bradley Cooper. Commedia, durata 149 min. – USA 2016. – Italia uscita giovedì 15 settembre 2016.
All’inizio del film veniamo a sapere che la divisa e le armi in dotazione di ogni soldato statunitense costa ben 17.500 dollari, calcolando che solo in Iraq sono passati almeno due milioni di soldati ci possiamo rendere conto di quanto possa far guadagnare una guerra. A metà del film i due protagonisti si trovano a Bagdad e vanno a ritirare dei soldi in un deposito in cui sono imballati in plastica milioni di dollari. Quest’informazione e l’immagine dei tanti dollari a disposizione possono essere esaustivi di tanti discorsi sulla guerra…
La storia si basa su fatti realmente accaduti, la sceneggiatura prende spunto da un articolo scritto da Guy Lawson per la rivista Rolling Stone e dal successivo libro intitolato Arms and the Dudes. Il regista Todd Philipps riesce a realizzare un film godibile, senza pause, senza alcun tipo di moralismo ma privo anche di qualsiasi analisi o di ideologia; racconta come nei suoi precedenti film – attraverso la sua chiave di lettura del mondo ( Una Notte da Leoni, Parto col folle ) -: il trionfo dell’incoscienza per dei giovani un po’ matti, oltre che smidollati moralmente; adulti che si comportano nella vita di tutti i giorni come se dovessero giocare a un videogioco di guerra, affrontare le brutture del mondo come se fosse solo un gioco senza conseguenze. Forse in parte è un certo spirito americano, forse per il regista ci sono giovani che con leggerezza e incoscienza vogliono restare bambini. I protagonisti di questa storia sono David Packouz ( un efficace Miles Teller ) e Efraim Diveroli ( un bravo e convincente Jonah Hill, già interprete del personaggio di Donnie Azoff in The Wolf of Wall Street ), due ex buoni amici del liceo – forse un po’ inconsistenti e incoscienti -, uno si arrangia facendo massaggi ai ricchi di Miami guadagnando 75 dollari a volta, è fidanzato con una ragazza carina ( Ana de Armas ) e senza grilli per la testa, l’altro invece è un po’ più folle e losco, sta negli affari, probabilmente ha rubato dei soldi a suo padre, ha una piccola azienda di armi e il suo rapporto con le donne è solo a pagamento. I due giovani uomini si incontrano a un funerale e, dopo una rimpatriata, provano ad unire le loro forze per fare soldi. I due si trasformano ben presto in due trafficanti di armi che dopo qualche buon guadagno con l’esercito americano, provano e ottengono un contratto governativo per la fornitura di armi per le truppe statunitensi in Afganistan per la bellezza di 300 milioni di dollari… Una storia vera e incredibile sviluppata esagerando su tutto, forse anche perché è la condizione putridescente del capitalismo, forse è l’esasperazione dei principi economici di libera impresa e libera concorrenza. Il tono di tutto il film è leggero e manipolato con abilità, sulla falsa riga di The Wolf of Wall Street di Scorsese, ma sin da subito si notano le differenze culturali e autorali tra i due registi, il pur bravo Hill ( Diveroli, il demoniaco tra i due amici ) non ha nemmeno un briciolo dell’inferno che ha dentro di sé lo spregiudicato broker newyorkese interpretato da Di Caprio. Phillips sceglie un preciso punto di vista, quello che gli Stati Uniti sono il paese dei balocchi e i due compari nonostante la loro folle e ingenua impresa in fondo non subiscono che banali conseguenze. Nella realtà l’F.B.I. li arresterà per l’imbroglio fatto alle forze armate, ma subiranno condanne miti.
voto 7